Maalingan è un termine in lingua mongola che significa “canapa”. Si ritiene che le prime piante di cannabis si siano evolute nelle steppe dell’Asia centrale, in particolare nella moderna Mongolia e nella Siberia meridionale, dove la canapa era già coltivata 12.000 anni fa, cosa che la rende una delle prime colture coltivate nella storia dell’umanità. Come molte altre popolazioni antiche, incluse quelle egiziane, le persone che vivevano in queste zone usavano ampiamente la canapa, non solo come alimento, combustibile organico e fonte di fibre, ma anche per le sue note proprietà farmaceutiche. Attualmente, le proprietà benefiche della canapa sono ampiamente riconosciute in tutto il mondo, al punto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce il cannabidiolo (CBD) come una molecola utile che può essere utilizzata per il trattamento di molte malattie conseguentemente alle sue proprietà neuroprotettive, antiepilettiche, ansiolitiche, antipsicotiche, analgesiche, antinfiammatorie, antiasmatiche e di contrasto a forme di ipossia.
Secondo l’OMS, la CBD può aiutare a trattare problemi di dipendenza da oppiacei, cocaina e psico-stimolanti. Alcuni studi preliminari suggeriscono che potrebbe essere utile anche per il trattare dipendenze da cannabis e da tabacco. Finora non vengono segnalati abusi o dipendenze legati all’uso del CBD puro. Attraverso alcuni studi, è stato scoperto che il CBD ha una tossicità relativamente bassa, sebbene alcuni degli effetti siano ancora sconosciuti. Il CBD non ha gli stessi effetti osservati con altri cannabinoids, come il THC. Con sufficienti studi completati, il CBD viene giudicato positivamente, con un basso livello di rischio. Per ulteriori informazioni, consultare https://www.who.int/medicines/access/controlled-substances/5.2_CBD.pdf